Queste mattine sono caratterizzate per me dalla sveglia alle 6 … sto scegliendo di svegliarmi prima del solito per avere uno spazio di solitudine SOLO MIO.
Prima che si sveglino i miei figli, prima del lavoro con i pazienti, prima degli incontri di formazione online, prima dei messaggi e delle telefonate.
Un “prima” in cui sono sola, per stare in silenzio e ascoltare.
In molti mi raccontano quanto possa stringere e soffocare la convivenza continua con altre persone:
qualcuno mi dice “è brutto da dire, ma non vorrei i miei figli attorno! Ameno per un attimo!”.
Oppure “mi sento in colpa, ma a me viene voglia di scappare dalla mia famiglia, di evitarli!”.
Non è BRUTTO DA DIRE e non dobbiamo SENTIRCI IN COLPA: queste sensazioni e questi bisogni, sono naturali e sono anche sani!
La nostra parte più profonda, la nostra Anima, ha bisogno della solitudine e ha bisogno di una distanza dagli altri.
Avevamo tutti delle zone di solitudine e di autonomia, anche solo nel viaggio in macchina verso il lavoro! Soli con noi stessi, con i nostri pensieri, senza nessuno che interrompe o entra o invade o chiede.
Sentiamo la NOSTALGIA di quella solitudine preziosa e necessaria e occorre inventarsi dei modi per farle spazio, anche in questi giorni !
Ancora una volta il tempo e lo spazio ci possono aiutare …
?CREIAMO delle “aree di solitudine”: sopratutto se stiamo convivendo con altri, è bene crearsi degli spazi solo per se’. Può essere anche un piccolo angolo, che rappresenti il nostro rifugio, dove mettere le proprie cose, quelle che amiamo fare da soli. Quando si entra li, si lascia fuori il resto e ci si dedica a se stessi nei modi che più ci piacciono.
?PERMETTIAMOCI di stare vicini ma anche lontani : tante persone mi dicono di non riuscire a “staccarsi di dosso” i bambini: in questo senso occorre trasmettere loro delle nuove regole, legate a questa fase, che li aiutino a comprendere che c’è un confine.
Significa allenarli a stare vicini, ma anche lontani: con pazienza e perseveranza e soprattutto senza sentirsi in colpa se li allontaniamo un po’. Creando una distanza permettiamo anche a loro di fare da se’ e di stare da soli.
?INVENTIAMO delle tane per i più piccoli e delle zone di privacy per i più grandi:
lo spazio, ancora una volta, può venirci in aiuto. Anche i bambini, le bambine hanno bisogno di angoli dedicati, dove poter fare le loro cose, dove poter lasciare i giochi che stanno facendo sapendo di ritrovarli. E per i più grandi e’ fondamentale sapere di potersi rintanare e isolare, senza nessuno che gli dica cosa devono fare. Mobili, teli, scatole possono essere divisori da utilizzare quando le stanze sono poche e lo spazio è piccolo. La vostra fantasia farà il resto !
?LASCIAMO il telefono da un’altra parte: ritemprarsi attraverso la solitudine, significa anche spegnere le comunicazioni incessanti con l’esterno. Più o meno tutti abbiamo accentuato l’uso di computer, telefoni e altri dispositivi che ci connettono con l’esterno. Creare dei momenti in cui lasciamo queste cose in un’altra stanza, da un’altra parte, ci permette di fare davvero silenzio. E più che mai, in questi giorni, il silenzio della mente è un farmaco potente.
Spero che queste riflessioni possano arrivarvi e esservi utili ….
un abbraccio a tutti e … buon inizio di giornata! ?
Torna a #distanti ma uniti