Come essere di aiuto ai nostri figli, alle nostre figlie in questo periodo di grande tensione e preoccupazione, accompagnandoli a esprimere e scaricare le loro emozioni e vissuti interiori attraverso il gioco e l’attività creativa.Come essere di aiuto ai nostri figli, alle nostre figlie in questo periodo di grande tensione e preoccupazione, accompagnandoli a esprimere e scaricare le loro emozioni e vissuti interiori attraverso il gioco e l’attività creativa.
Dott.ssa Marcella Danon, ecopsicologa
Buongiorno a tutti in questi tempi strani, in cui ci stiamo confrontando con un evento inedito, sul piano internazionale con tutti i disagi e le insicurezze che questo comporta, ma anche con inedite opportunità. Opportunità di stare con i nostri figli, le nostre figlie per una quantità e qualità di tempo che prima sarebbe stata impensabile. Quando riusciamo a oltrepassare lo sconcerto dell’eccezionalità della situazione, possiamo anche usare questo periodo per consolidare solide basi per una relazione genitori/figli, genitori/figlie di cui vivremo di rendita in futuro.
Faccio parte di un’associazione internazionale di colleghi psicologi, anzi ecopsicologi, e condivido con voi alcune delle informazioni e degli spunti interessanti girati nei nostri gruppi lavoro per quanto riguarda l’approccio da avere coi bambini, con le bambine in questa situazione e alcune attività da proporre, in totale sintonia e continuità con quanto precedentemente presentato delle mie colleghe italiane, negli articoli che avete ricevuto le settimane scorse.
È importante, proprio in questa situazione, saper coinvolgere i bambini, le bambine nel modo adeguato, accompagnarli a convivere coi disagi connessi all’impossibilità di uscire e allo stravolgimento della routine quotidiana a cui erano abituati. Per i bambini e le bambine la libertà di movimento, il contatto con la natura, il contatto con altre persone, il giocare con amichetti e parenti, la vita al nido, sono fondamentali. Possiamo aiutarli a superare l’eccezionalità di questa situazione in modo da lasciare il minor numero possibile di strascichi per il futuro e da creare solide basi relazionali con loro.
Raccontiamo ai bambini e alle bambine come funziona la vita
A questo proposito, vi porto il messaggio accorato di una psicoterapeuta uruguaiana – Patricia Vidal, del Centro Gestaltico Integrativo di Montevideo – su come spiegare il coronavirus ai bambini e alle bambine. Prima di tutto, dice la collega, è importante non attribuire al virus una volontà maligna nei nostri confronti. Non presentarlo come una entità che ci vuole male e che ha cattive intenzioni nei nostri confronti, per non arricchire lo scenario, che i bambini e le bambine si fanno, già fin troppo affollato di paure, fantasmi e personaggi persecutori.
Diamo, invece, spiegazioni reali, legate alla biologia, a come funzionano la vita e la relazione tra i diversi esseri di questo Pianeta. Introduciamoli alla conoscenza dell’universo microscopico e di quello macroscopico, alla consapevolezza che esistono forme di vita molto più piccole di noi, così come esistono anche forme di vita più grandi di noi, come le balene e gli elefanti. Quelle molto più piccole, hanno bisogno di strumentazione adeguata per essere viste; come ogni forma di vita, cercano ognuna casa, cibo, ambiente adatto per potersi riprodurre. I virus non hanno intenzione di aggredirci, hanno semplicemente bisogno di riprodursi e le nostre cellule sono l’ambiente ideale per loro, così come una pianura accanto a un fiume è l’ambiente ideale per noi, per costruire le nostre città.
Questi esseri microscopici che sono stati chiamati Covid 19, della famiglia dei Coronoavirus, non li conosciamo ancora, non stiamo comprendendo ancora come funzionano e, per il momento, il nostro organismo reagisce molto male quando li incontra. Ma questi organismi non hanno “l’intenzione di ucciderci”, questo è molto importante, nel messaggio che passiamo ai bambini e alle bambine; nel loro immaginario, fa una grandissima differenza!
Così come tutti gli esseri interagiscono tra loro, anche nel nostro corpo ci sono relazioni tra esseri diversi, tra microrganismi che collaborano al funzionamento del nostro corpo e non sono tutti dannosi per noi, anzi, ci sono batteri indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo.
I virus sono organismi che cercano un posto in cui abitare, e noi stiamo cercando di capire come delimitare bene i confini, così come quando un ragnetto entra in casa nostra perché cerca un posto in cui vivere non perché ci vuole male.
In questo modo, non solo non creiamo fantasmi, ma cogliamo l’occasione per parlare ai bambini e alle bambine della vita, che è una storia bellissima, una storia di relazioni, continuità, riproduzioni, evoluzione.
Quello che sta succedendo ora è un incontro con lo sconosciuto, con qualcosa che ancora non comprendiamo, non è l’incontro con qualcosa di malvagio. Raccontando in questo modo pacato, equilibrato, e informato la situazione ai bambini e alle bambine, possiamo limitare le conseguenze i disagi che stanno vivendo ed evitare che si crei un trauma.