Ed eccomi qui, ho pensato e ripensato a come il sapere del corpo, potesse dialogare con la carica emotiva di questo tempo spesso dilatato, dentro spazi di casa che tendono, a volte, a diventare incredibilmente stretti.
Ho cercato di comprendere come quell’agitarsi di sensazioni che girano nella pancia, nello stomaco, nel cuore e nella testa, potessero essere accolte, per dar vita ad una storia che potesse essere narrata e trasformata in gioco, movimento, gesto che cura e genera benessere.
Un presente che diventa condivisione, attraverso un tempo e uno spazio di gioco, pensato e IMMAGINATO interiormente, colorato di emozioni, così da diventare dono per abitare il nostro tempo insieme, genitori e figli, figlie.
In questo presente, la nostra azione in movimento, può caricarsi di significato, diventando cura, attraverso la creazione di un tempo magico. Ed eccoci arrivati al dunque, come fare?
- Prendiamoci un Tempo per immaginare l’azione giocosa, l’oggetto che desideriamo animare e lo spazio da utilizzare, questo caricherà di Attenzione e Presenza il nostro fare durante il gioco condiviso.
- Creiamo il nostro rituale “magico”, per definire il nostro momento speciale: ad esempio accendendo insieme una candela che rimarrà accesa per la durata del nostro gioco e che spegneremo insieme alla fine.
- Creiamo una storia che faccia da filo conduttore al nostro tempo insieme, che parli del presente da affrontare…
La mia storia, immaginata, pensata e colorata di emozioni per voi. Cosa ci serve?
- Una Coperta che si trasformerà nel cavallo del cavaliere o guerriera.
- Cappotto o altro indumento da appendere ad un attaccapanni o da stendere su un divano
- Ostacoli del viaggio (cesta dei giochi, tappeto, assemblaggi di cuscini, divano…)
- Un cucchiaio di legno che si trasformerà in spada
- Fogli e pennarelli
Preparate tutto ciò che vi serve, lasciandovi ispirare da ciò che avete in casa o in giardino, nel cortile; immaginate il piccolo rituale magico… in attesa di conoscere la storia che ho creato per voi e che riceverete al prossimo appuntamento.
Un abbraccio
Marta Montorfano.